Dall’inizio del 2020, nella Provincia di Cabo Delgado viviamo una situazione di emergenza causata sia dalla pandemia Covid-19 che dall’intensificarsi dei conflitti armati, sempre piú gravi e violenti, nella zona settentrionale della Provincia.
Questa situazione ha influito sul nostro modo di operare e ha richiesto un adeguamento delle nostre attivitá alle circostanze, portandoci a ricreare il nostro lavoro in modo da poter rispondere con efficacia e dinamismo ai nuovi appelli che sorgono nel contesto attuale.
Lo spirito umanitario della Fondazione “Sementes de Esperança” e l’impegno costante a favore delle persone piú fragili e vulnerabili che la caratterizza, esige da tutti noi un’atteggiamento proattivo, dinamico, creativo, sensibile e positivo, in modo da offrire proposte di speranza di fronte agli effetti piú preoccupanti del Covid-19 e dei conflitti armati che stanno lasciando cosí tanti bambini, famiglie, giovani e anziani in situazioni drammatiche.
A seguito delle improvvise fughe dai villaggi e dalle città attaccate, molti minori vengono dispersi senza sapere dove siano i genitori e se siano vivi, altri vengono accolti con i genitori nelle case dei familiari a Pemba o in altre localitá.
In questo momento, accogliamo minori fuggiti dalla guerra, bambini vittime della tratta per essere reclutati come soldati e aiutiamo i bambini sfollati integrati nelle case dei loro parenti che hanno bisogno di sostegno.
La nostra missione si svolge in quattro aree:
Accoglienza di bambini senza riferimenti familiari
Affinché i nostri Educatori possano seguire in modo responsabile e professionale il processo educativo, formativo e di crescita integrale del bambino:
Stiamo favorendo opportunità di formazione in piccoli gruppi e auto-formazione accompagnata, attraverso materiale di studio scelto con cura.
I nostri collaboratori stanno approfondendo le conoscenze necessarie per essere educatori, assistenti sociali e coordinatori più consapevoli, qualificati e professionali, condividendo questi temi con gli altri Educatori e le famiglie dei bambini, moltiplicando così le conoscenze acquisite per il bene comune.
La pandemia Covid-19 e la conseguente chiusura delle scuole, cosiccome gli sfollamenti dovuti a conflitti armati, favoriscono l’aumento di matrimoni infantili, abusi, sfruttamento, tratta di minori, ecc. Per questo ci impegniamo a:
Nel contesto attuale, le maggiori sfide della Fondazione sono:
Nel contesto attuale di pandemia Covid-19 e conflitti armati, le persone malate di lebbra sono ancora piú vulnerabili, sia per il rischio di contagio che per l’isolamento sociale che spesso li priva delle cure e dell’inclusione sociale di cui hanno bisogno.
Nel Centro Lambaréné stiamo accompagnando i malati di lebbra in maggior difficoltá, facilitando l’accesso ai medicinali e la cura delle ulcere. Inoltre favoriamo l’opportunitá di realizzare progetti promozionali, che aiutino le persone accolte in questo momento e offriamo attivitá di supporto psicosociale ai malati accolti.
Nei Núclei dell’ALEMO realizziamo incontri nei villaggi aiutando la comunitá a comprendere meglio la situazione provocata dal Covid-19 e le misure preventive. Responsabilizziamo inoltre la comunitá, in modo che le persone malate di lebbra in situazione di esclusione o con necessitá di essere curati vengano raggiunti e accompagnati.
Diventa adesso ancora piú necessário dare accompagnamento alle famiglie e ai bambini dei nostri Programmi nella comunitá e cercare di ridurre i rischi provocati dagli effetti socio-economici della pandemia e i forti disagi causati dalla guerra in Cabo Delgado. La povertá si aggrava, si riducono le opportunitá di istruzione, la salute é minacciata oltre che dal Covid-19, da epidemie di colera, malaria e dalle difficoltá di accesso ai medicinali nelle zone periferiche, soprattutto quelli per la terapia antiretrovirale, la tubercolosi, la lebbra ed altre malattie croniche. Aumentano inoltre i casi di violenza, abuso e sfruttamento dei bambini in condizioni precarie e diventano ancora piú vulnerabili i bambini con disabilitá e le persone vittime di stigma sociale.
Il nostro lavoro nei villaggi in questo momento é quindi di accompagnamento, orientamento, sensibilizzazione e protezione dei piú fragili.
Durante la pandemia Covid-19 e con la presenza di tanti sfollati che hanno aumentato notevolmente il numero dei membri familiari, le condizioni economiche di molte famiglie sono diventate ancora piú precarie.
Dopo un primo periodo di consegne alimentari alle famiglie dei nostri bambini che si trovavano in situazioni particolarmente gravi, abbiamo avviato piccoli progetti familiari che migliorano le loro possibilitá di autosussistenza. Si tratta soprattutto di progetti di rivendita di prodotti di consumo domestico.
Nei villaggi e nelle zone rurali o di pesca in generale, la probabilitá di abbandono scolastico permanente rischia di essere maggiore, una volta superata la pandemia. Per questo motivo, il nostro lavoro attualmente è di mantenere la consapevolezza dell’importanza dell’istruzione dei bambini. Per questo:
Realizziamo visite nei villaggi dove sosteniamo i bambini a scuola
Sensibilizziamo la comunitá del villaggio e le famiglie riguardo l’importanza della scuola
Divulghiamo e spieghiamo le leggi di protezione del bambino, soprattutto per prevenire i matrimoni infantili e lo sfruttamento nel lavoro
Il Nord e Centro della Provincia di Cabo Delgado é una zona attiva di conflitto. Dal 2017 la popolazione é vittima di violenti attacchi armati e di reclutamenti forzati di adulti e minori. Si conta già un numero di circa 250.000 sfollati interni e di circa 1500 morti. Il 40% della popolazione sfollata é costituita da bambini di cui il 17% sono minori non accompagnati, quindi piú altamente a rischio di essere reclutati a forza per diventare bambini-soldato.
Il Distretto di Pemba-Metuge e la città di Pemba sono fra i luoghi che accolgono il maggior numero di rifugiati. Esistono cinque campi profughi a Metuge e migliaia di famiglie che hanno accolto nelle proprie case, quasi sempre in condizioni molto precarie, parenti e conterranei sfollati.
La mancanza di condizioni degne, la scarsità d’acqua, l’insicurezza economica e, soprattutto, la vulnerabilità psicologica a causa dei gravi traumi vissuti, fanno di queste migliaia di sfollati una popolazione estremamente sofferente e in rischio sociale.
Nelle circostanze attuali il benessere del bambino è minacciato da sentimenti di insicurezza, instabilità, mancanza del necessario, cambiamenti nel ritmo della vita, ecc. Per questo stiamo:
Con la necessaria sensibilità sociale, i nostri Coordinatori, Educatori e Assistenti sociali stanno analizzando le situazioni che richiedono una nostra azione, con l’obiettivo di assistere le famiglie più vulnerabili nei seguenti aspetti:
Igiene, salute e servizi igienico-sanitari:
Quando si verificano pandemie o grandi movimenti di popolazione, possono esserci negligenze nell’igiene, abitudini sbagliate nel contesto domestico e sociale, mancanza di conoscenza delle misure preventive e della loro importanza, mancanza di servizi sanitari sufficienti per rispondere ai bisogni, ecc. In questo contesto, i nostri interventi:
Lotta alla disinformazione sulla malattia:
La diffusione di false informazioni è pericolosa ed è comprensibile che le persone siano sensibili e sospettose su cosa sentono dire. Affrontare queste voci richiede un attento equilibrio tra l’ascolto delle opinioni, il rispetto delle convinzioni e la correzione delicata delle inesattezze. Questa è una parte importante del nostro lavoro, poiché se le persone non seguono le misure preventive stabilite, potrebbe esserci un aumento della mortalità.
Partecipazione della societá :
La partecipazione delle famiglie e della comunitá dev’essere attiva nell’aiutare a trovare il tipo di risposta necessaria e nello sviluppo di interventi efficaci e appropriati in ogni contesto. Il nostro lavoro mira quindi a:
Continua il nostro lavoro nella comunità a Murrébuê, Mahate e nei Nuclei dell’Alemo nei diversi distretti, pur adeguandosi alle misure di prevenzione del Covid-19. Gli obiettivi principali attualmente sono:
Provocare i cambiamenti di mentalità necessari a partire dalla comunità stessa e insieme ad essa
Incoraggiare la partecipazione attiva e impegnata alla ricerca delle risposte più appropriate ed efficaci per superare la povertà
Un terzo della popolazione mozambicana é minore di 18 anni; questo significa che per circa 10 milioni di bambini che vivono giá normalmente in condizioni di povertá, il Covid-19 sta causando una povertá piú estrema, che si osserva anche nella negazione dei loro diritti fondamentali.
La chiusura delle scuole, iniziata a fine Marzo 2020 e ancora in corso, e la mancanza di accesso ai canali di informazione basici per insegnamento a distanza (il 74% dei bambini mozambicani vive senza elettricitá e soltanto il 2% degli alunni ha accesso a internet) stanno provocando il deterioramento dell’apprendimento scolastico e in alunni e alunne che giá in situazione normale, hanno un elevato rischio di abbandono scolastico a causa della povertá, comportano un’alta probabilitá di non ritorno a scuola dopo la riapertura.
Il Covid-19 sta provocando inoltre un’ulteriore riduzione dell’accesso ai servizi essenziali della sanitá aggravando cosí la vulnerabilitá, giá presente nelle persone che ricevono terapie croniche, nei bambini che hanno bisogno di vaccinazioni e in chi soffre di infezioni comuni, malaria e altre gravi malattie endemiche. A questo si aggiunge l’aggravarsi dell’insicurezza alimentare che puó essere fatale in bambini che soffrono di denutrizione o in adulti estremamente vulnerabili.
L’insicurezza alimentare a la sospensione delle scuole stanno provocando anche un aumento del tasso di matrimoni infantili, soprattutto fra minori che sono orfani, in rischio sociale o che non hanno un accompagnamento adeguato da parte della famiglia. Un effetto preoccupante é anche il lavoro infantile che coinvolge i bambini a partire dai 6 o 7 anni d’etá, esponendoli ad un alto rischio di contagio e di convivenza in ambienti non sicuri dove la loro protezione é fortemente minacciata.
A tutto questo si aggiunge nella Provincia di Cabo Delgado, la precarietá provocata dai conflitti armati e dalle centinaia di migliaia di sfollati, situazione questa che rende inevitabile la convivenza stretta di decine di persone in case molto piccole o tende per rifugiati, senza condizioni igieniche e senza accesso all’acqua corrente.
Uno degli effetti più gravi sull’Istruzione, in contesti di conflitti armati e pandemie che obbligano alla chiusura delle scuole, è l’aumento dei tassi di analfabetismo e l’abbandono definitivo della scuola da parte di bambini che vivono in povertà senza l’accompagnamento da parte dei genitori nello studio a casa, i ragazzi di etá superiore a quella prevista per il loro livello scolastico (soprattutto nella scuola elementare) o i minori sfollati o soggetti a frequenti cambi di residenza.
In questo contesto, i nostri Centri predispongono spazi per l’apprendimento per piccoli gruppi, consapevoli che un bambino che non frequenta la scuola è un bambino con meno strumenti, competenze e opportunità per avere un futuro migliore. Stiamo quindi facendo uno sforzo creativo per:
Andare incontro agli studenti dei nostri Centri che rischiano di lasciare la scuola e che non hanno familiari in grado di garantire loro lo studio a casa con le spiegazioni necessarie, soprattutto bambini e adolescenti con difficoltà di apprendimento, bambini orfani, ragazze adolescenti e bambini con disabilità.
Rilevare gli studenti più vulnerabili sotto questo aspetto e con il rischio maggiore.
Avere creatività e sensibilità umana al fine di offrire un’attenzione più individualizzata a ogni alunno e lezioni di qualità.
Attuare misure di risposta per garantire che i ragazzi, e in particolare le ragazze, possano tornare a scuola quando la crisi sarà passata.
Nei Centri “Jovens de Esperança”, “Talita Kum” e nel Programma “Casa Azul” di Mahate, stiamo offrendo proposte formative creative ed efficaci nell’area dell’artigianato in argilla, falegnameria, cucito e arte ai giovani e agli adolescenti più bisognosi e vulnerabili. Elaboriamo cosí nuovi stili di formazione professionale, adattati alla situazione attuale con l’obiettivo di facilitare progetti promozionali per l’autosussistenza e il rafforzamento economico.