Sono Sara Amisse Salimo Amade, ho 18 anni e sono figlia di una famiglia umile. Sono entrata nel Centro “Talita Kum” nell’anno 2016 e nello stesso anno iniziai a ricevere il sostegno scolastico del Programma “Uribe”.
Ho avuto molte difficoltà, ma ho sempre avuto la determinazione di poter avere una vita diversa. Oggi ho l’opportunità di continuare i miei studi e il mio sogno più grande é di essere Psicologa per poter aiutare gli altri per mezzo dell’accompagnamento psicologico. Frequento l’Università Alberto Chipande, a Pemba, Facoltà di Scienze e Politiche Sociali, e sono al primo anno di Psicologia Clinica.
Sono anche un’Educatrice del Centro Ricreativo “Okhaviherana” e sono molto grata alla FSDE per questa grande opportunità, perché è sempre stato il mio sogno stare con i bambini.
L’anno scorso ho partecipato al Programma “Pré-Talenti” e quest’anno faccio parte del Programma “Talenti”. Mi impegno a terminare gli studi e a partecipare sempre alle riunioni del Programma.
Ha 19 anni, é rimasta orfana durante il parto ed é stata accolta quando aveva 40 giorni in uno stato gravissimo di denutrizione. É cresciuta nella Casa São Francisco de Assís e nel Lar da Esperança fino al 2008, anno in cui é passata ad essere accolta nella Casa Talita Kum.
A partire dal 2015 ha frequentato il Centro “Jovens de Esperança”. Nel 2019 ha terminato l’ultimo anno delle Scuole Superiori e nel 2020 si é iscritta all’Universitá Cattolica del Mozambico, corso diurno di Facoltá di Gestione dell’Ambiente e delle Risorse Naturali.
Namoja contribuisce al 25% a suo carico e provvede al materiale di studio lavorando come assistente notturna delle bambine della Casa Talita Kum, in cui lei stessa é cresciuta.
Ha 20 anni ed é un ex-allievo dei nostri Centri dal 2008. Ha frequentato il Centro Ricreativo “Okhaviherana” dal 2008 al 2012. Terminata la 7ª classe (3ª media) ha frequentato il Programma sperimentale “Jovens de Esperança” fino al 2014, partecipando con costanza ed interesse agli incontri settimanali proposti di formazione umana e condivisione.
A partire dal 2015, abbiamo aperto un Centro vero e proprio, chiamato Centro “Jovens de Esperança”, che Augusto ha frequentato fino al termine dell’ultimo anno delle Scuole Superiori, nel 2018.
Nel 2019 ha frequentato il 1º anno di Gestione del Personale (un corso di quattro anni) alla Facoltá di Turismo e Informatica dell’Universitá Cattolica del Mozambico, a Pemba, nel turno serale. Ha superato tutti gli esami con successo e nel 2020 sta frequentando il 2ºanno.
Per contribuire con il 25% a suo carico, Augusto ha dimostrato grande disponibilitá in vari servizi, dando lezioni di argilla ai bambini del Lar da Esperança e alle ragazze del Centro Talita Kum, aiutando in alcune situazione di emergenza, come ad esempio a rimediare i danni provocati dalla tempesta tropicale e realizzando servizi di vigilanza diurni.
Con lo sforzo personale e l’aiuto della madre, Augusto ha provveduto a tutto il materiale necessario per gli studi (quaderni, fotocopie, stampe, uso del computer, etc).
Tiene 20 años y ha sido alumno de nuestros Centros desde 2008. Frecuentó el Centro de Recreativo “Okhaviherana” de 2008 a 2012. Después del 7º curso frecuentó el Programa Experimental “Jovens de Esperança” hasta 2014, participando con constancia e interés en las reuniones semanales de formación humana.
A partir de 2015, abrimos un Centro específico, llamado Centro “Jovens de Esperança”, en el que Augusto participó hasta el final de la escuela secundaria, en 2018.
En 2019 frecuentó el primer año de Gestión de Recursos Humanos (un curso de cuatro años) en la Facultad de Turismo e Informática de la Universidad Católica de Mozambique, en Pemba, en el turno nocturno. Aprobó todos los exámenes con éxito y en 2020 se ha matriculado en el segundo año.
Para contribuir con el 25% de la beca, Augusto ha demostrado una gran disponibilidad en varios servicios, dando clases de alfareria a los niños del Lar da Esperança y a las niñas del Centro Talita Kum, ayudando en algunas situaciones de emergencia, como por ejemplo remediando servicios de vigilancia diurna.
Con el esfuerzo personal y la ayuda de la madre, Augusto consiguió todo el material necesario para los estudios (cuadernos, fotocopias, impresiones y búsqueda de informaciones on line).
Ele tem 20 anos e é ex-aluno de nossos Centros desde 2008. Frequentou o Centro Recreativo “Okhaviherana” de 2008 a 2012. Após a 7ª série (3ª série), participou do programa experimental “Jovens de Esperança” até 2014, participando com constância e interesse nas reuniões semanais de formação e compartilhamento humano.
A partir de 2015, inauguramos um verdadeiro Centro, denominado “Jovens de Esperança”, do qual Augusto frequentou até o final do último ano do Ensino Médio, em 2018.
Em 2019, cursou o 1º ano de Gestão de Pessoas (um curso de quatro anos) na Faculdade de Turismo e Ciência da Computação da Universidade Católica de Moçambique, em Pemba, no turno da noite. Ele passou em todos os exames com sucesso e em 2020 ele está cursando o 2º ano.
Para contribuir com 25% de sua carga, Augusto mostrou grande disponibilidade em vários serviços, dando aulas de argila para as crianças do Lar da Esperança e as meninas do Centro Talita Kum, ajudando em algumas situações de emergência, como remediar o problema. danos causados pela tempestade tropical e pela prestação de serviços de vigilância diurna.
Com o esforço pessoal e a ajuda da mãe, Augusto forneceu todo o material necessário para os estudos (cadernos, fotocópias, impressões, uso do computador, etc.).
Ha 21 anni ed è ex-allievo dei nostri Centri dal 2009. Ha frequentato il Centro Ricreativo “Okhaviherana” dal 2009 al 2014 ricevendo il sostegno scolastico del Programma “Uribe”. A partire dal 2015 fino al 2018 ha frequentato il Centro “Jovens de Esperança” terminando l’ultimo anno delle Scuole Superiori nel 2019.
Nel 2020 si é iscritto al 1º anno di Medicina Generale, corso diurno. La durata é di sei anni; i primi tre anni saranno a Pemba e gli ultimi tre a Nampula.
Per contribuire con il 25% a suo carico, Ambrósio realizza servizi di assitenza ai bambini orfani del Lar da Esperança la domenica e in alcune occasioni anche di notte (come sostituto dell’assitente abituale). Inoltre é sempre disponibile per servizi saltuari di vigilanza.
Rimangono a carico della famiglia le spese relative al materiale di studio, al vitto e all’alloggio a Nampula negli ultimi tre anni di universitá.
Tiene 21 años y ha sido alumno de nuestros Centros desde 2009. Frecuentó el Centro de Recreativo “Okhaviherana” de 2009 a 2014 y recibió apoyo escolar del Programa “Uribe”. De 2015 a 2018 fue alumno del Centro “Jovens de Esperança”, terminando el último año de secundaria en 2019.
En 2020 se matriculó en el 1er año de Medicina General, curso diurno. La duración es de seis años; los primeros tres años serán en Pemba y los últimos tres en Nampula.
Para contribuir con el 25% de la beca, Ambrósio cuida de los niños y niñas de Lar da Esperança los domingos y en algunas ocasiones incluso por la noche (como sustituto del cuidador habitual). También está siempre disponible para servicios de vigilancia ocasionales.
Los gastos relacionados con el material de estudio, la comida y el alojamiento en Nampula, durante los últimos tres años de universidad, serán a cargo de la familia.
Ele tem 21 anos e é aluno de nossos Centros desde 2009. Ele frequentou o Centro Recreativo “Okhaviherana” de 2009 a 2014, recebendo apoio escolar do Programa “Uribe”. De 2015 a 2018, frequentou o Centro “Jovens de Esperança”, encerrando o último ano do ensino médio em 2019.
Em 2020, ele se matriculou no 1º ano do curso de Medicina Geral. A duração é de seis anos; os primeiros três anos serão em Pemba e os últimos três em Nampula.
Para contribuir com 25% dela, Ambrósio presta serviços de assistência a crianças órfãs do Lar da Esperança aos domingos e em algumas ocasiões até à noite (como substituto do assistente habitual). Também está sempre disponível para serviços de vigilância ocasionais.
As despesas relacionadas com material de estudo, alimentação e alojamento em Nampula durante os últimos três anos de universidade permanecem às custas da família.
Ferroz Evaristo é nato a Pemba nel 1999, è cresciuto con i genitori ed i suoi fratelli e qualche anno fa é rimasto orfano di mamma.
È stato uno dei primissimi allievi del Centro Ricreativo “Okhaviherana” che ha frequentato assiduamente dal 2006 al 2014 ricevendo anche il sostegno scolastico del Programma Uribe, viste le difficoltà economiche della sua famiglia.
Dal 2015 fino al termine delle scuole superiori, nel 2019, ha frequentato il Centro “Jovens de Esperança” dimostrando sempre responsabilità negli studi e un comportamento educato e rispettoso.
La sua lieve disabilità al braccio destro non gli ha mai impedito di essere un ottimo allievo anche nelle attività di formazione professionale e in modo speciale, nel corso di sartoria.
Dal 2021 Ferroz é iscritto alla facoltà di Amministrazione Pubblica dell’Università Cattolica di Pemba, dove si sta applicando negli studi con la sua consueta responsabilità.
Ferroz Evaristo nació en Pemba en 1999, creció con sus padres y hermanos y hace unos años perdió a su madre.
Fue uno de los primeros alumnos del Centro Recreativo “Okhaviherana”, donde asistió regularmente desde el año 2006 hasta el 2014, recibiendo también el apoyo escolar del Programa “Uribe”, dadas las dificultades económicas de su familia.
Desde el año 2015 hasta el final del bachillerato en 2019, asistió al Centro “Jovens de Esperança” demostrando siempre responsabilidad en sus estudios y un comportamiento educado y respetuoso.
La leve discapacidad en su brazo derecho nunca le ha impedido ser un excelente alumno, incluso en las actividades de formación profesional y de manera especial en el curso de corte y costura.
Desde el año 2021 Ferroz está matriculado en la Facultad de Administración Pública de la Universidad Católica de Pemba, donde se está aplicando en los estudios con su responsabilidad habitual.
Ferroz Evaristo nasceu em Pemba em 1999, cresceu com os pais e os irmãos e há alguns anos perdeu a mãe.
Foi um dos primeiros alunos do Centro Recreativo “Okhaviherana” que frequentou regularmente de 2006 a 2014, recebendo também o apoio escolar do Programa Uribe, dadas as dificuldades económicas da sua família.
De 2015 até o final do ensino médio, em 2019, frequentou o Centro “Jovens de Esperança”, demonstrando sempre responsabilidade nos estudos e um comportamento educado e respeitoso.
A ligeira deficiência no seu braço direito nunca lhe impediu de ser um excelente aluno, mesmo nas actividades de formação profissional e de forma especial no curso de alfaiataria.
Desde o ano 2021 Ferroz está inscrito na faculdade de Administração Pública da Universidade Católica de Pemba, onde se dedica aos estudos com a sua responsabilidade habitual.
Ana Abdul ha 18 anni e inizia a frequentare quest’anno la facoltà di Medicina.
È la prima ragazza del Centro “Talita Kum” che è riuscita a frequentare fino alla fine il Centro “Jovens de Esperança” e che entra ora nel Programma “Talentos”. Un vero seme di speranza!
Ana vive con i suoi genitori in condizioni economiche carenti. La famiglia è composta da nove persone e i genitori realizzano piccole attività agricole; inoltre la mamma vende prodotti alimentari cucinati in casa e il papà è calzolaio, ma non riesce sempre a lavorare per problemi di salute. Per questa situazione, Ana ha sempre ricevuto il sostegno del Programma “Uribe”, grazie al quale ha potuto studiare.
Dopo aver frequentato il Centro “Talita kum “ nel 2016, è stata allieva del Centro “Jovens de Esperança dal 2017 al 2021. Mentre terminava l’ultimo anno delle scuole superiori ha aiutato la sua famiglia lavorando come pettinatrice e facendo un corso di elettricista.
Nel 2022 inizia un percorso di sei anni di studio grazie al quale potrà realizzare il suo sogno!
Ana Abdul tiene 18 años y este año comenzará la facultad de Medicina.
Es la primera chica del Centro “Talita Kum” que logró también participar en el Centro “Jovens de Esperança” hasta el final, y ahora entra en el Programa “Talentos”.
¡Una verdadera semilla de esperanza!
Ana vive con sus padres en condiciones económicas precarias. La familia está compuesta por nueve personas y los padres realizan pequeñas actividades agrícolas; además, la madre vende productos alimenticios caseros y el padre es zapatero, pero no siempre puede trabajar por problemas de salud. Por esta situación, Ana siempre ha recibido el apoyo escolar del Programa “Uribe”, gracias al cual pudo estudiar.
Después de asistir al Centro “Talita kum” en 2016, fue alumna del Centro “Jovens de Esperança” de 2017 a 2021. Mientras terminaba el último año de secundaria, ayudó a su familia trabajando como peluquera y haciendo un curso de electricista.
¡En 2022 comienza un curso de estudio de seis años gracias al cual podrá realizar su sueño!
Ana Abdul tem 18 anos e este ano começa a faculdade de Medicina.
Ela é a primeira menina do Centro “Talita Kum” que conseguiu frequentar o Centro “Jovens de Esperança” até o final e agora está ingressando no Programa “Talentos”. Uma verdadeira semente de esperança!
Ana vive com os pais em condições econômicas precárias. A família é composta por nove pessoas e os pais realizam pequenas atividades agrícolas; além disso, a mãe vende comida caseira e o pai é sapateiro, mas nem sempre consegue trabalhar por problemas de saúde. Por causa desta situação, Ana sempre recebeu o apoio escolar do Programa “Uribe”, graças ao qual pôde estudar.
Depois de frequentar o Centro “Talita kum” em 2016, foi aluna do Centro “Jovens de Esperança” de 2017 a 2021. Por enquanto terminava o último ano do ensino médio, ajudou a família trabalhando como cabelereira e fazendo um curso de eletricista.
Em 2022, Ana inicia este curso de seis anos, graças ao qual poderá realizar seu sonho!
Ha 21 anni ed é un ex-allievo dei nostri Centri dal 2006. Ha frequentato il Centro Ricreativo “Okhaviherana” dal 2006 al 2012 ricevendo anche il sostegno scolastico del Programma “Uribe”. Terminata la 7ª classe (equivalente alla 3ª media) ha frequentato, fino al 2014, il Programma sperimentale “Jovens de Esperança” che si realizzava con incontri settimanali di formazione umana e condivisione. A partire dal 2015, abbiamo aperto un Centro vero e proprio, chiamato Centro “Jovens de Esperança”, che Jerónimo ha frequentato fino al 2018, fino al termine dell’ultimo anno delle Scuole Superiori.
Nel 2019 ha frequentato il primo anno di Gestione del Personale (un corso di quattro anni) alla Facoltá di Turismo e Informatica dell’Universitá Cattolica del Mozambico, a Pemba, nel turno serale. Ha superato tutti gli esami con successo e nel 2020 sta frequentando il secondo anno.
Per contribuire con il 25% dei costi, secondo il regolamento del Programma Talentos, si é reso disponibile per vari servizi: lezioni di argilla ai bambini del Centro Ricreativo “Okhaviherana”, servizi di vigilanza diurna e aiuto in alcune situazione di emergenza, come ad esempio a rimediare i danni provocati dalla tempesta tropicale. Prossimamente sará in grado di svolgere anche alcuni servizi nell’ambito della gestione del personale della FSDE.
Con lo sforzo personale e l’aiuto della madre, Jerónimo ha provveduto a tutto il materiale necessario per gli studi: quaderni, fotocopie, stampe, ricerche sul computer etc.
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Ele tem 21 anos e é ex-aluno de nossos Centros desde 2006. Frequentou o Centro Recreativo “Okhaviherana” de 2006 a 2012, recebendo também apoio escolar do Programa “Uribe”. Depois de terminar a 7ª aula (equivalente à 3ª série), ele participou, até 2014, do programa experimental “Jovens de Esperança”, realizado com reuniões semanais de treinamento e compartilhamento de seres humanos. A partir de 2015, inauguramos um verdadeiro centro, chamado “Jovens de Esperança”, do qual Jerónimo frequentou até 2018, até o final do último ano do ensino médio.
Em 2019, ele participou do primeiro ano de Gestão de Pessoas (um curso de quatro anos) na Faculdade de Turismo e Ciência da Computação da Universidade Católica de Moçambique, em Pemba, no turno da noite. Ele passou em todos os exames com sucesso e em 2020 ele está cursando o segundo ano.
Para contribuir com 25% dos custos, de acordo com a regulamentação do Programa Talentos, ele se disponibilizou para diversos serviços: aulas de argila para crianças do Centro Recreativo “Okhaviherana”, creche e ajuda em algumas situações de emergência, como exemplo para remediar os danos causados pela tempestade tropical. Em um futuro próximo, você também poderá executar alguns serviços no campo da gestão de pessoal da FSDE.
Com o esforço pessoal e a ajuda da mãe, Jerónimo forneceu todo o material necessário para os estudos: cadernos, fotocópias, impressões, pesquisas no computador etc.
Tiene 21 años y ha sido estudiante de nuestros Centros desde 2006. Frecuentó al Centro de Recreativo “Okhaviherana” de 2006 a 2012, y también recibió apoyo escolar del Programa “Uribe”. Después de terminar la séptima clase asistió, hasta 2014, al programa experimental “Jovens de Esperança” que se realizaba con reuniones semanales de formación humana. A partir de 2015, abrimos un Centro especifico para jóvenes, llamado Centro “Jovens de Esperança”, al que Jerónimo asistió hasta 2018, año en que acabó la escuela secundaria.
En 2019 frecuentó el primer año de Gestión de Recursos Humanos (un curso de cuatro años) en la Facultad de Turismo e Informática de la Universidad Católica de Mozambique, en Pemba, en el turno nocturno. Aprobó todos los exámenes con éxito y en 2020 se ha matriculado en el segundo año.
Para contribuir con el 25% de los costos, según el reglamento del Programa Talentos, se disponibilizó para diversos servicios: clases de alfareria para los niños del Centro Recreativo “Okhaviherana”, asistencia a los niños y ayuda en algunas situaciones de emergencia, como por ejemplo para remediar el daño causado por la tormenta tropical. En el futuro cercano, también podrá realizar algunos servicios en el campo de la gestión del personal de la FSDE.
Con el esfuerzo personal y la ayuda de la madre, Jerónimo consiguió todo el material necesario para los estudios: cuadernos, fotocopias, impresiones, búsquedas de informaciones on line, etc.
A seguito delle improvvise fughe dai villaggi e dalle città attaccate, molti minori vengono dispersi senza sapere dove siano i genitori e se siano vivi, altri vengono accolti con i genitori nelle case dei familiari a Pemba o in altre localitá.
In questo momento, accogliamo minori fuggiti dalla guerra, bambini vittime della tratta per essere reclutati come soldati e aiutiamo i bambini sfollati integrati nelle case dei loro parenti che hanno bisogno di sostegno.
La nostra missione si svolge in quattro aree:
Accoglienza di bambini senza riferimenti familiari
Affinché i nostri Educatori possano seguire in modo responsabile e professionale il processo educativo, formativo e di crescita integrale del bambino:
Stiamo favorendo opportunità di formazione in piccoli gruppi e auto-formazione accompagnata, attraverso materiale di studio scelto con cura.
I nostri collaboratori stanno approfondendo le conoscenze necessarie per essere educatori, assistenti sociali e coordinatori più consapevoli, qualificati e professionali, condividendo questi temi con gli altri Educatori e le famiglie dei bambini, moltiplicando così le conoscenze acquisite per il bene comune.
La pandemia Covid-19 e la conseguente chiusura delle scuole, cosiccome gli sfollamenti dovuti a conflitti armati, favoriscono l’aumento di matrimoni infantili, abusi, sfruttamento, tratta di minori, ecc. Per questo ci impegniamo a:
Nel contesto attuale, le maggiori sfide della Fondazione sono:
Nel contesto attuale di pandemia Covid-19 e conflitti armati, le persone malate di lebbra sono ancora piú vulnerabili, sia per il rischio di contagio che per l’isolamento sociale che spesso li priva delle cure e dell’inclusione sociale di cui hanno bisogno.
Nel Centro Lambaréné stiamo accompagnando i malati di lebbra in maggior difficoltá, facilitando l’accesso ai medicinali e la cura delle ulcere. Inoltre favoriamo l’opportunitá di realizzare progetti promozionali, che aiutino le persone accolte in questo momento e offriamo attivitá di supporto psicosociale ai malati accolti.
Nei Núclei dell’ALEMO realizziamo incontri nei villaggi aiutando la comunitá a comprendere meglio la situazione provocata dal Covid-19 e le misure preventive. Responsabilizziamo inoltre la comunitá, in modo che le persone malate di lebbra in situazione di esclusione o con necessitá di essere curati vengano raggiunti e accompagnati.
Diventa adesso ancora piú necessário dare accompagnamento alle famiglie e ai bambini dei nostri Programmi nella comunitá e cercare di ridurre i rischi provocati dagli effetti socio-economici della pandemia e i forti disagi causati dalla guerra in Cabo Delgado. La povertá si aggrava, si riducono le opportunitá di istruzione, la salute é minacciata oltre che dal Covid-19, da epidemie di colera, malaria e dalle difficoltá di accesso ai medicinali nelle zone periferiche, soprattutto quelli per la terapia antiretrovirale, la tubercolosi, la lebbra ed altre malattie croniche. Aumentano inoltre i casi di violenza, abuso e sfruttamento dei bambini in condizioni precarie e diventano ancora piú vulnerabili i bambini con disabilitá e le persone vittime di stigma sociale.
Il nostro lavoro nei villaggi in questo momento é quindi di accompagnamento, orientamento, sensibilizzazione e protezione dei piú fragili.
Durante la pandemia Covid-19 e con la presenza di tanti sfollati che hanno aumentato notevolmente il numero dei membri familiari, le condizioni economiche di molte famiglie sono diventate ancora piú precarie.
Dopo un primo periodo di consegne alimentari alle famiglie dei nostri bambini che si trovavano in situazioni particolarmente gravi, abbiamo avviato piccoli progetti familiari che migliorano le loro possibilitá di autosussistenza. Si tratta soprattutto di progetti di rivendita di prodotti di consumo domestico.
Nei villaggi e nelle zone rurali o di pesca in generale, la probabilitá di abbandono scolastico permanente rischia di essere maggiore, una volta superata la pandemia. Per questo motivo, il nostro lavoro attualmente è di mantenere la consapevolezza dell’importanza dell’istruzione dei bambini. Per questo:
Realizziamo visite nei villaggi dove sosteniamo i bambini a scuola
Sensibilizziamo la comunitá del villaggio e le famiglie riguardo l’importanza della scuola
Divulghiamo e spieghiamo le leggi di protezione del bambino, soprattutto per prevenire i matrimoni infantili e lo sfruttamento nel lavoro
Il Nord e Centro della Provincia di Cabo Delgado é una zona attiva di conflitto. Dal 2017 la popolazione é vittima di violenti attacchi armati e di reclutamenti forzati di adulti e minori. Si conta già un numero di circa 250.000 sfollati interni e di circa 1500 morti. Il 40% della popolazione sfollata é costituita da bambini di cui il 17% sono minori non accompagnati, quindi piú altamente a rischio di essere reclutati a forza per diventare bambini-soldato.
Il Distretto di Pemba-Metuge e la città di Pemba sono fra i luoghi che accolgono il maggior numero di rifugiati. Esistono cinque campi profughi a Metuge e migliaia di famiglie che hanno accolto nelle proprie case, quasi sempre in condizioni molto precarie, parenti e conterranei sfollati.
La mancanza di condizioni degne, la scarsità d’acqua, l’insicurezza economica e, soprattutto, la vulnerabilità psicologica a causa dei gravi traumi vissuti, fanno di queste migliaia di sfollati una popolazione estremamente sofferente e in rischio sociale.
Nelle circostanze attuali il benessere del bambino è minacciato da sentimenti di insicurezza, instabilità, mancanza del necessario, cambiamenti nel ritmo della vita, ecc. Per questo stiamo:
Con la necessaria sensibilità sociale, i nostri Coordinatori, Educatori e Assistenti sociali stanno analizzando le situazioni che richiedono una nostra azione, con l’obiettivo di assistere le famiglie più vulnerabili nei seguenti aspetti:
Igiene, salute e servizi igienico-sanitari:
Quando si verificano pandemie o grandi movimenti di popolazione, possono esserci negligenze nell’igiene, abitudini sbagliate nel contesto domestico e sociale, mancanza di conoscenza delle misure preventive e della loro importanza, mancanza di servizi sanitari sufficienti per rispondere ai bisogni, ecc. In questo contesto, i nostri interventi:
Lotta alla disinformazione sulla malattia:
La diffusione di false informazioni è pericolosa ed è comprensibile che le persone siano sensibili e sospettose su cosa sentono dire. Affrontare queste voci richiede un attento equilibrio tra l’ascolto delle opinioni, il rispetto delle convinzioni e la correzione delicata delle inesattezze. Questa è una parte importante del nostro lavoro, poiché se le persone non seguono le misure preventive stabilite, potrebbe esserci un aumento della mortalità.
Partecipazione della societá :
La partecipazione delle famiglie e della comunitá dev’essere attiva nell’aiutare a trovare il tipo di risposta necessaria e nello sviluppo di interventi efficaci e appropriati in ogni contesto. Il nostro lavoro mira quindi a:
Continua il nostro lavoro nella comunità a Murrébuê, Mahate e nei Nuclei dell’Alemo nei diversi distretti, pur adeguandosi alle misure di prevenzione del Covid-19. Gli obiettivi principali attualmente sono:
Provocare i cambiamenti di mentalità necessari a partire dalla comunità stessa e insieme ad essa
Incoraggiare la partecipazione attiva e impegnata alla ricerca delle risposte più appropriate ed efficaci per superare la povertà
Un terzo della popolazione mozambicana é minore di 18 anni; questo significa che per circa 10 milioni di bambini che vivono giá normalmente in condizioni di povertá, il Covid-19 sta causando una povertá piú estrema, che si osserva anche nella negazione dei loro diritti fondamentali.
La chiusura delle scuole, iniziata a fine Marzo 2020 e ancora in corso, e la mancanza di accesso ai canali di informazione basici per insegnamento a distanza (il 74% dei bambini mozambicani vive senza elettricitá e soltanto il 2% degli alunni ha accesso a internet) stanno provocando il deterioramento dell’apprendimento scolastico e in alunni e alunne che giá in situazione normale, hanno un elevato rischio di abbandono scolastico a causa della povertá, comportano un’alta probabilitá di non ritorno a scuola dopo la riapertura.
Il Covid-19 sta provocando inoltre un’ulteriore riduzione dell’accesso ai servizi essenziali della sanitá aggravando cosí la vulnerabilitá, giá presente nelle persone che ricevono terapie croniche, nei bambini che hanno bisogno di vaccinazioni e in chi soffre di infezioni comuni, malaria e altre gravi malattie endemiche. A questo si aggiunge l’aggravarsi dell’insicurezza alimentare che puó essere fatale in bambini che soffrono di denutrizione o in adulti estremamente vulnerabili.
L’insicurezza alimentare a la sospensione delle scuole stanno provocando anche un aumento del tasso di matrimoni infantili, soprattutto fra minori che sono orfani, in rischio sociale o che non hanno un accompagnamento adeguato da parte della famiglia. Un effetto preoccupante é anche il lavoro infantile che coinvolge i bambini a partire dai 6 o 7 anni d’etá, esponendoli ad un alto rischio di contagio e di convivenza in ambienti non sicuri dove la loro protezione é fortemente minacciata.
A tutto questo si aggiunge nella Provincia di Cabo Delgado, la precarietá provocata dai conflitti armati e dalle centinaia di migliaia di sfollati, situazione questa che rende inevitabile la convivenza stretta di decine di persone in case molto piccole o tende per rifugiati, senza condizioni igieniche e senza accesso all’acqua corrente.
Uno degli effetti più gravi sull’Istruzione, in contesti di conflitti armati e pandemie che obbligano alla chiusura delle scuole, è l’aumento dei tassi di analfabetismo e l’abbandono definitivo della scuola da parte di bambini che vivono in povertà senza l’accompagnamento da parte dei genitori nello studio a casa, i ragazzi di etá superiore a quella prevista per il loro livello scolastico (soprattutto nella scuola elementare) o i minori sfollati o soggetti a frequenti cambi di residenza.
In questo contesto, i nostri Centri predispongono spazi per l’apprendimento per piccoli gruppi, consapevoli che un bambino che non frequenta la scuola è un bambino con meno strumenti, competenze e opportunità per avere un futuro migliore. Stiamo quindi facendo uno sforzo creativo per:
Andare incontro agli studenti dei nostri Centri che rischiano di lasciare la scuola e che non hanno familiari in grado di garantire loro lo studio a casa con le spiegazioni necessarie, soprattutto bambini e adolescenti con difficoltà di apprendimento, bambini orfani, ragazze adolescenti e bambini con disabilità.
Rilevare gli studenti più vulnerabili sotto questo aspetto e con il rischio maggiore.
Avere creatività e sensibilità umana al fine di offrire un’attenzione più individualizzata a ogni alunno e lezioni di qualità.
Attuare misure di risposta per garantire che i ragazzi, e in particolare le ragazze, possano tornare a scuola quando la crisi sarà passata.
Nei Centri “Jovens de Esperança”, “Talita Kum” e nel Programma “Casa Azul” di Mahate, stiamo offrendo proposte formative creative ed efficaci nell’area dell’artigianato in argilla, falegnameria, cucito e arte ai giovani e agli adolescenti più bisognosi e vulnerabili. Elaboriamo cosí nuovi stili di formazione professionale, adattati alla situazione attuale con l’obiettivo di facilitare progetti promozionali per l’autosussistenza e il rafforzamento economico.
En los Centros “Jovens de Esperança”, “Talita Kum” y en el Programa “Casa Azul” de Mahate, estamos proporcionando propuestas creativas y eficaces de formación profesional en las áreas de alfarería, carpintería, costura y artesanía, a los jóvenes y adolescentes más carentes y vulnerables. Elaboramos así nuevos estilos de formación profesional, adecuados a la situación actual con el objetivo de facilitar projectos promocionales para el autosustento y fortalecimiento económico.
Como consecuencia de las huidas repentinas de las aldeas y villas atacadas, muchos menores quedan dispersos sin saber donde están sus padres y si están vivos, otros son acogidos junto a sus padres en las casas de familiares en Pemba, etc. En este tiempo estamos acogiendo menores que huyeron de la guerra, niños víctimas de tráfico para ser reclutados como soldados y ayudando a los niños desplazados en la comunidad, que necesitan de apoyo.
Nuestra misión se realiza en cuatro ámbitos:
– Acogida de niños sin referencias familiares
– Prevención de situaciones de riesgo, sobre todo el reclutamiento infantil
– Recuperación de los traumas emocionales
– Reconstrucción de sus vidas
La pandemia de la Covid-19 y el consecuente cierre de las escuelas, así como los desplazamientos por causa de los conflictos armados favorecen el aumento de matrimonios prematuros, abusos, exploración y tráfico infantil, etc. Por esta razón estamos comprometidos en:
detectar los factores de riesgo que favorecen situaciones de negligencia, abuso y malos tratos
crear lugares seguros para los niños
facilitar atendimientos especiales en el ámbito psicológico, legal y sanitario, ya que muchas veces la falta de sensibilidad en esta área hace que no se dé importancia a este tipo de situaciones, dejando a los niños con sentimientos de abandono y soledad
despertar una actitud continua de prevención, alerta, detección y atendimiento de este tipo de situaciones, que afectan gravemente el bienestar de los niños.
Para que nuestros Educadores sean capaces de acompañar el proceso educativo, formativo y de crecimiento integral de los niños de manera responsable y profesional:
Estamos favoreciendo oportunidades de formación en pequeños grupos y autoformación de manera tutorial, por medio de material de estudio escogido conforme la necesidad actual.
Nuestros colaboradores están profundizando los conocimientos necesarios para ser educadores, asistentes sociales y coordinadores más conscientes, cualificados y profesionales, compartiendo estos temas con otros Educadores y con las familias de los niños, multiplicando así los conocimientos adquiridos para el bien común.
En el contexto actual, los mayores desafíos de la Fundación “Semillas de Esperanza” son:
Favorecer el acceso de todos los niños a la educación escolar, sobre todo aquellos que están en riesgo de exclusión definitiva por el cierre prolongado de las escuelas durante la pandemia de la Covid-19 o por los desplazamientos de las zonas de guerra en Cabo Delgado.
Concienciar a las comunidades de los barrios y aldeas que atendemos, sobre las medidas preventivas de la Covid-19 y de otras epidemias que nos afectan en este momento, como el cólera y la malaria.
Contribuir para que los menores desplazados consigan integrarse en la sociedad y sean acompañados en sus necesidades.
Favorecer oportunidades de fortalecimiento económico, sobre todo durante la pandemia, tanto a las familias de los niños atendidos en condiciones de mayor vulnerabilidad, como a los jóvenes y adolescentes de nuestros Centros.
Cuidar del bienestar emocional de los niños durante el tiempo de la pandemia, en ausencia del atendimiento normal garantizado por la Escuela y nuestros Centros.
Crear oportunidades de formación y autoformación para nuestros Educadores.
Garantizar la protección de los niños vulnerables de toda forma de violencia, exploración, abuso y negligencia, así como sensibilizar a las familias sobre la importancia de crear ambientes seguros para los niños y prevenir riesgos.
Acompañar a los niños atendidos en nuestros Centros y Programas en su ambiente familiar, visitando sus casas y detectando las situaciones más críticas.
O Norte e Centro da Província de Cabo Delgado é uma zona de conflito activa. Desde 2017, a população é vítima de violentos ataques armados e recrutamento forçado de adultos e menores. Já existem cerca de 250.000 deslocados internos e cerca de 1.500 mortes. O 40% da população deslocada é composta por crianças e 17% deles são menores não acompanhados, portanto, são mais propensos a serem recrutados à força para se tornarem crianças soldados.
O Distrito de Pemba-Metuge e a cidade de Pemba estão entre os locais que acolhem o maior número de refugiados. Existem cinco campos acomodação em Metuge e milhares de famílias que acolheram parentes deslocados e conterrâneos, quase sempre em condições muito precárias.
A falta de condições dignas, a escassez de água, a insegurança económica e, sobretudo, a vulnerabilidade psicológica devido aos graves traumas que viveram, fazem destes milhares de deslocados uma população extremamente sofrida e em perigo social.
ConflittiCamposMetuge
Um terço da população moçambicana tem menos de 18 anos; isso significa que para cerca de 10 milhões de crianças, que já vivem normalmente em condições de pobreza, a Covid-19 está causando uma pobreza mais extrema, também observada na negação de seus direitos básicos.
O encerramento das escolas, iniciado no final de março de 2020 e ainda em curso, e a falta de acesso a canais de informação básicos para o ensino à distância (74% das crianças moçambicanas vivem sem electricidade e apenas 2% dos alunos têm acesso à Internet) estão a causar a deterioração da aprendizagem escolar. Em alunos e alunas que já em situação normal apresentam um elevado risco de abandono escolar devido à pobreza, tudo isso comporta também uma elevada probabilidade deles não regressarem à escola após a reabertura.
A Covid-19 está causando uma redução ainda maior no acesso aos serviços essenciais de saúde, agravando a vulnerabilidade já presente em pessoas que recebem terapias crônicas, crianças que precisam de vacinas e pessoas que sofrem de infecções comuns, malária e outras doenças endêmicas graves. Soma-se a isso o agravamento da insegurança alimentar, que pode ser fatal em crianças desnutridas ou em adultos extremamente vulneráveis.
A insegurança alimentar e a suspensão das escolas também estão causando um aumento na taxa de casamentos infantis, especialmente entre menores que são órfãos, em risco social ou que não contam com o apoio adequado da família. Efeito preocupante também é o trabalho infantil que envolve crianças a partir dos 6 ou 7 anos, expondo-as a alto risco de contágio e condenação em ambientes inseguros onde a sua protecção está fortemente ameaçada.
A tudo isto soma-se, na Província de Cabo Delgado, a precariedade provocada pelos conflitos armados e pelas centenas de milhares de deslocados, situação que torna inevitável a convivência próxima de dezenas de pessoas em casas pequeníssimas ou em tendas para refugiados, sem condições higiénicas e sem acesso a água corrente.
Em consequência das fugas repentinas das aldeias e vilas atacadas, muitos menores ficam dispersos sem saber onde estão os seus pais e se estão vivos, outros são acolhidos junto aos seus pais nas casas de familiares em Pemba, etc. Neste tempo acolhemos menores que fugiram da guerra, crianças vítimas de tráfico para serem reclutadas como soldados e ajudamos as crianças deslocadas na comunidade que necessitam de apoio.
A nossa missão se realiza em quatro âmbitos:
– Acolhida das crianças sem referências familiares
– Prevenção de situações de risco, sobretudo o recrutamento infantil
– Recuperação dos traumas emocionais
– Reconstrução das suas vidas
Nos Centros “Jovens de Esperança”, “Talita Kum” e no Programa “Casa Azul” de Mahate estamos proporcionando propostas criativas e eficazes de treinamento na área de olaria, carpintaria, costura e artesanato aos jovens e adolescentes mais carentes e vulneráveis. Elaboramos assim novos estilos de formação profissional, adequados á situação actual com o objectivo de facilitar projectos promocionais para o autossustento e fortalecimento econômico.
No contexto actual da pandemia Covid-19 e dos conflitos armados, as pessoas com hanseníase estão ainda mais vulneráveis, tanto pelo risco de contágio quanto pelo isolamento social que muitas vezes as priva dos cuidados e da inclusão social de que precisam.
No Centro Lambaréné estamos acompanhando pessoas com hanseníase em maior dificuldade, facilitando o acesso aos medicamentos e o tratamento das úlceras. Também favorecemos a oportunidade de realizar projectos promocionais que auxiliem as pessoas acolhidas neste momento e oferecemos actividades de apoio psicossocial aos doentes acolhidos.
Nos Núcleos da ALEMO realizamos encontros nas aldeias ajudando a comunidade a compreender melhor a situação provocada pela Covid-19 e as medidas preventivas. Responsabilizamos também a comunidade, para que as pessoas com hanseníase em situação de exclusão ou necessitando de tratamento sejam alcançadas e acompanhadas.
Agora é ainda mais necessário acompanhar as famílias e crianças dos nossos Programas na comunidade e tentar reduzir os riscos causados pelos efeitos socioeconómicos da pandemia e os graves inconvenientes causados pela guerra em Cabo Delgado. A pobreza piora, as oportunidades de educação são reduzidas, a saúde é ameaçada não só pela Covid-19, mas também por epidemias de cólera, malária e a dificuldades de acesso aos medicamentos nas áreas periféricas, especialmente aqueles para a terapia antirretroviral, tuberculose, lepra e outras doenças crônicas. Aumentam também os casos de violência, abuso e exploração de crianças em condições precárias e as crianças com deficiência e as pessoas vítimas de estigma social tornam-se ainda mais vulneráveis.
O nosso trabalho nas aldeias neste momento é portanto de acompanhamento, orientação, sensibilização e protecção dos mais vulneráveis.
Durante a pandemia de Covid-19 e com a presença de tantos deslocados que aumentaram significativamente o número de membros nos agregados familiares, as condições econômicas de muitas famílias tornaram-se ainda mais precárias.
Após um período inicial de entrega de alimentos às famílias dos nossos educandos que se encontravam em situações particularmente graves, iniciamos pequenos projectos familiares que aumentam as suas possibilidades de auto-sustento. São principalmente projectos de revenda de produtos de consumo doméstico.
Um dos efeitos mais graves na Educação, em contextos de conflitos armados e pandemias que obrigam o encerramento das escolas, é o aumento das taxas de analfabetismo e o abandono definitivo da Escola por parte de crianças que vivem em situação de pobreza sem o acompanhamento por parte dos pais no estudo em casa, que têm idade maior em relação ao nível escolar (sobretudo no Ensino Primário) ou que estão deslocadas e sujeitas a mudança frequente de morada.
Neste contexto os nossos Centros favorecem espaços de aulas em pequenos grupos, cientes que uma criança que não frequenta a escola é uma criança com menos ferramentas, habilidades e oportunidades para ter um futuro melhor. Estamos portanto a fazer um esforço criativo para:
Ir ao encontro dos educandos dos nossos Centros que correm o risco de abandonar a Escola e que não têm encarregados capazes de garantir o estudo em casa com as explicações necessárias, sobretudo crianças e adolescentes com atraso na aprendizagem, crianças órfãs, raparigas e crianças portadores de deficiência.
Detectar os educandos mais vulneráveis neste aspecto e com maior risco.
Ter criatividade e sensibilidade humana para poder oferecer uma atenção mais individualizada a cada educando/a assim como aulas de qualidade.
Implementar medidas de resposta para garantir que os meninos e, especialmente as meninas, possam retornar à escola quando a crise passar.
No contexto actual os maiores desafios da Fundação “Sementes de Esperança” são:
Favorecer o acesso de todas as crianças á educação escolar, sobretudo àquelas em risco de exclusão definitiva pelo encerramento prolongado das escolas durante a pandemia da Covid-19 ou pela deslocação das zonas de guerra em Cabo Delgado.
Consciencializar a comunidade dos bairros e das aldeias abrangidas pelo nosso trabalho, sobre as medidas preventivas da Covid-19 e de outras epidemias que nos afectam neste tempo, como a cólera e malária.
Contribuir para que os menores deslocados consigam integrar-se na sociedade e sejam acompanhados nas suas necessidades.
Favorecer oportunidades de fortalecimento económico, sobretudo durante a pandemia, tanto às famílias das crianças atendidas em condições de maior vulnerabilidade, como aos jovens e adolescentes dos nossos Centros.
Cuidar do bem-estar emocional das crianças durante o tempo da pandemia, em ausência do atendimento normal garantido pela Escola e os nossos Centros.
Criar oportunidades de formação e auto-formação para os nossos Colaboradores.
Garantir a protecção das crianças vulneráveis de toda forma de violência, exploração, abuso e negligência e criar consciência nas famílias sobre a importância de criar ambientes seguros para as crianças e prevenir os riscos.
Acompanhar as crianças atendidas nos nossos Centros e Programas no seu ambiente familiar, visitando as suas casas e detectando as situações mais críticas.
A pandemia de Covid-19 e o consequente encerramento das escolas, assim como as deslocações por causa dos conflitos armados favorecem o aumento de uniões prematuras, abuso, exploração, tráfico de crianças, etc. Por esta razão estamos comprometidos em:
detectar os factores de risco que favorecem situações de negligência, abuso e maus tratos
criar lugares seguros para as crianças
facilitar atendimentos especiais no âmbito psicológico, legal e de saúde já que muitas vezes a falta de sensibilidade nesta área faz com que não se dê importância a esse tipo de situações, deixando a criança com sentimentos de abandono e solidão
despertar uma atitude contínua de prevenção, alerta, detecção e atendimento de este tipo de situações, que afectam gravemente o bem-estar da criança
Nas circunstâncias actuais o bem-estar da criança pode estar ameaçado por sentimentos de insegurança, instabilidade, carência do necessário, mudança do ritmo de vida, etc. Por esta razão estamos:
observando e considerando as necessidades da criança e o seu estado emocional
oferecendo o apoio psicossocial ou psicológico necessário com acções eficazes, sobretudo para aquelas crianças com menos recursos emocionais, gravemente afectadas ou que não têm capacidade de expressar verbalmente os seus sentimentos
adotando técnicas criativas para apoiar as crianças afetadas por emoções que as perturbam para facilitar a sua expressão
Com a sensibilidade social necessária, os nossos agentes educativos e técnicas sociais estão analisando as situações que precisam da nossa acção, com o objectivo de atender as famílias mais vulneráveis nos seguintes aspectos:
Higiene, saúde e saneamento do meio: quando ocorrem pandemias ou grandes deslocações de população pode haver negligências higiênicas, hábitos errados no contexto doméstico e social, falta de conhecimento sobre as medidas preventivas e o seu porquê, falta de serviços sanitários suficientes para responder ás necessidades, etc. Neste contexto, as nossas intervenções:
reforçam acções de educação da comunidade através de visitas domiciliárias
treinam as famílias de maneira concreta e compreensível sobre as medidas preventivas de doenças epidémicas (cólera, malária, etc.) e pandémicas (Covid-19), acompanhando o processo de mudança do comportamento nos hábitos de higiene
educam a partir das atitudes observadas no dia-a-dia nos educandos, assim como nos vizinhos e familiares
orientam sobre como ter acesso ao atendimento médico e medicamentoso, sempre que houver sintomas destas doenças.
Luta contra a desinformação em torno da doença: a disseminação de informações falsas na forma de rumores é perigosa; é compreensível que as pessoas sejam sensíveis a rumores ou desconfiem. Dirigir-se a esses rumores é um equilíbrio cuidadoso entre ouvir as opiniões, respeitar as crenças e corrigir suavemente as imprecisões. Lidar com esses rumores e suspeitas é uma parte importante do nosso trabalho, já que se as pessoas não seguir as medidas preventivas estabelecidas pelas autoridades, poderá haver um aumento da mortalidade.
A participação da comunidade de maneira que ela seja activa em ajudar a dar o tipo de resposta necessária e a desenvolver intervenções eficazes e apropriadas em cada contexto. O nosso trabalho visa:
envolver os encarregados de educação das crianças na tomada de consciência de estas realidades
assumir junto a eles o compromisso e a mudança necessária na abordagem destas situações.
Nas aldeias e zonas rurais ou pesqueiras em geral é mais alto o risco de desistência escolar definitiva, uma vez passada a pandemia. Por esta razão, o nosso trabalho neste tempo consiste em manter viva a consciência sobre a importância da escolarização dos filhos.
O nosso trabalho na comunidade de Murrébuê, Mahate e nos Núcleos da Alemo nos diferentes distritos continua, embora adaptando-se ás medidas de prevenção da Covid-19. Os principais objectivos actualmente são:
Provocar as mudanças de mentalidade necessárias desde a própria comunidade e junto a ela
Favorecer uma participação activa e comprometida na busca das respostas mais adequadas e eficazes para superar a pobreza
Para que os nossos Educadores sejam capazes de acompanhar o processo educativo, formativo e de crescimento integral da criança de maneira responsável e profissional:
Estamos favorecendo oportunidades de formação em pequenos grupos e auto-formação tutoreada, através de material de estudo escolhido com atenção.
Os nossos colaboradores estão aprofundando os conhecimentos necessários para ser educadores, técnicas sociais e coordenadores mais conscientes, qualificados e profissionais, partilhando estes temas com outros Educadores e as famílias das crianças, multiplicando assim os conhecimentos adquiridos para o bem comum.
Ahora es todavía más necesario acompañar a las familias y niños de nuestros Programas en la comunidad e intentar reducir los riesgos causados por los efectos socioeconómicos de la pandemia así como los graves inconvenientes causados por la guerra en Cabo Delgado. La pobreza aumenta, las oportunidades de educación son reducidas, la salud está amenazada no sólo por la Covid-19, sino también por epidemias de cólera, malaria y dificultades de acceso a las medicinas en las áreas periféricas, especialmente para la terapia antirretroviral, tuberculosis, lepra y otras enfermedades crónicas. Aumentan también los casos de violencia, abuso y explotación infantil en condiciones precarias y los niños con deficiencia y las personas víctimas de estigma social se vuelven todavía más vulnerables.
Nuestro trabajo en las aldeas en este momento es por tanto de acompañamiento, orientación, sensibilización y protección de los más vulnerables.
En las aldeas y zonas rurales o pesqueras en general es más alto el riesgo de abandono escolar definitivo, una vez pasada la pandemia. Por esta razón, nuestro trabajo en este tiempo consiste en mantener viva la consciencia sobre la importancia de la escolarización de los hijos.
Nuestro trabajo en la comunidad de Murrébuê, Mahate y los Núcleos de Alemo en los diferentes distritos continua, aunque adaptándose a las medidas de prevención de la Covid-19. Los principales objectivos actualmente son:
Provocar las mudanzas de mentalidad necesarias desde la propia comunidad y junto a ella
Favorecer una participación activa y comprometida en la búsqueda de respuestas más adecuadas y eficaces para superar la pobreza
Con la sensibilidad social necesaria, nuestros educadores y operadores sociales están analizando las situaciones que necesitan de nuestra acción, con el objetivo de atender a las familias más vulnerables en los siguientes aspectos:
Higiene, salud y saneamiento del medio: cuando ocurren pandemias o grandes desplazamientos de población puede haber negligencias higiénicas, hábitos errados en el contexto doméstico y social, falta de conocimiento sobre las medidas preventivas y su por qué, falta de servicios sanitarios suficientes para responder a las necesidades, etc. En este contexto, nuestras intervenciones:
refuerzan acciones de educación en la comunidad a través de visitas a domicilio
instruyen a las familias de manera concreta y comprensible sobre las medidas de prevención de enfermedades epidémicas (cólera, malaria, etc.) y pandemias (Covid-19), acompañando el proceso de mudanza de comportamiento en los hábitos higiénicos
educan a partir de las actitudes observadas en el día-a-día en los educandos, así como en los vecinos y familiares
orientan sobre como tener acceso al atendimiento médico y medicamentoso, siempre que haya síntomas de estas enfermedades
Lucha contra la desinformación sobre la enfermedad: la diseminación de informaciones falsas en forma de rumores es peligrosa; es comprensible que las personas sean sensibles a rumores o desconfíen. Enfrentarse a eses rumores es un equilibrio cuidadoso entre oír las opiniones, respetar las creencias y corregir suavemente las imprecisiones. Afrontar esos rumores y sospechas es una parte importante de nuestro trabajo, ya que si las personas no siguen las medidas preventivas establecidas por las autoridades, podrá haber un aumento de la mortalidad.
La participación de la comunidad de manera que ella sea activa en ayudar a dar o tipo de respuesta necesaria y a desarrollar intervenciones eficaces y apropiadas en cada contexto. Nuestro trabajo pretende:
envolver a los padres y madres de los niños en la toma de consciencia de estas realidades
asumir junto a ellos el compromiso y la mudanza necesaria en la forma de abordar estas situaciones.
Durante la pandemia de Covid-19 y con la presencia de tantos desplazados que aumentaron significativamente el número de miembros en las familias, las condiciones económicas se vuelven todavía más precarias.
Después de un período inicial de entrega de alimentos a las familias de nuestros educandos, que se encontraban en situaciones particularmente graves, iniciamos pequeños projectos familiares que aumentan sus posibilidades de autosustento. Son principalmente proyectos de revenda de productos de consumo doméstico.
En las circunstancias actuales el bienestar infantil puede estar amenazado por sentimientos de inseguridad, inestabilidad, carencia de lo necesario, mudanza del ritmo de vida, etc. Por esta razón estamos:
observando y considerando las necesidades de la población infantil y su estado emocional
ofreciendo el apoyo psicosocial o psicológico necesario con acciones eficaces, sobre todo para aquellos niños con menos recursos emocionales, gravemente afectados o que no tienen capacidad de expresar verbalmente sus sentimientos
adoptando técnicas creativas para apoyar a los niños afectados por emociones que los perturban y facilitar así su expresión
Uno de los efectos más graves en la Educación, en contextos de conflictos armados y pandemias que obligan el cierre de las escuelas, es el aumento del índice de analfabetismo y el abandono definitivo de la Escuela por parte de los niños que viven en situación de pobreza, sin el acompañamiento por parte de los padres en el estudio en casa, con una edad mayor en relación al nivel escolar (sobre todo en la Enseñanza Primaria) o que están desplazados y expuestos a cambios frecuentes de vivienda.
En este contexto, nuestros Centros favorecen espacios de aulas en pequeños grupos, conscientes de que un niño que no frecuenta la escuela es un niño con menos herramientas, habilidades y oportunidades para tener un futuro mejor. Estamos por tanto haciendo un esfuerzo creativo para:
Ir al encuentro de los alumnos de nuestros Centros que corren el riesgo de abandonar la Escuela y que no tienen padres capaces de garantizar el estudio en casa, con las explicaciones necesarias, sobre todo niños con atraso en el aprendizaje, niños huérfanos, chicas adolescentes y niños portadores de deficiencia.
Detectar los alumnos más vulnerables en este aspecto y con mayor riesgo.
Tener creatividad y sensibilidad humana para poder ofrecer una atención más individualizada a cada uno y con aulas de calidad.
Implementar medidas de respuesta para garantizar que los niños y, especialmente las niñas, puedan volver a la escuela cuando acabe esta crisis.
El Norte y Centro de la Provincia de Cabo Delgado es una zona de conflicto activa. Desde 2017, la población es víctima de violentos ataques armados y reclutamiento forzoso de adultos y menores. Ya existen cerca de 250.000 desplazados internos y cerca de 1.500 muertos. El 40% de la población desplazada está compuesta por niños y el 17% de ellos son menores no acompañados, siendo por tanto más propensos a ser reclutados a la fuerza para ser niños soldados.
El Distrito de Pemba-Metuge y la ciudad de Pemba están entre los lugares que acogen el mayor número de refugiados. Existen cinco campos de desplazados en Metuge y millares de familias que acogieron parientes desplazados y conterráneos, casi siempre en condiciones muy precarias.
La falta de condiciones dignas, la escasez de agua, la inseguridad económica y, sobre todo, la vulnerabilidad psicológica debido a los graves traumas que vivieron, hacen de estos millares de desplazados una población extremamente sufrida y en riesgo de exclusión social.
ConflittiCamposMetuge
Más de un tercio de la población mozambiqueña tiene menos de 18 años; esto significa que para cerca de 10 millones de niños, que ya normalmente viven en condiciones de vulnerabilidad, la Covid-19 está causando una pobreza todavía más extrema, observada también en la negación de sus derechos básicos.
El cierre de las escuelas, iniciado a finales de marzo de 2020 y todavía en curso, y la falta de acceso a canales de información básicos para estudiar a distancia (74% de los niños mozambiqueños viven sin electricidad y apenas un 2% de los alumnos tiene acceso a Internet) están causando un grave deterioro del aprendizaje escolar. En alumnas y alumnos, que ya en situación normal presentan un elevado riesgo de abandono escolar por causa de la pobreza, todo eso conlleva también una elevada probabilidad de no regresar a la escuela después de su reapertura.
La Covid-19 está causando una reducción todavía mayor en el acceso a los servicios esenciales de salud, agravando la vulnerabilidad ya presente en personas que reciben terapias crónicas, niños que necesitan de vacunas y personas que sufren de infecciones comunes, malaria y otras enfermedades endémicas graves. Se suma a esto el agravamiento de la inseguridad alimentaria, que puede ser fatal en niños desnutridos o en adultos extremamente vulnerables.
La inseguridad alimentaria y el cierre de las escuelas también están causando un aumento de matrimonios infantiles, especialmente entre menores que son huérfanos, en riesgo social o que no cuentan con el apoyo adecuado de la familia. Es también un efecto preocupante el trabajo infantil que envuelve niños a partir de los 6 ó 7 años, exponiéndolos a alto riesgo de contagio en ambientes inseguros donde su protección está fuertemente amenazada.
A todo esto se suma en la Provincia de Cabo Delgado, la precariedad provocada por los conflictos armados y por las centenas de millares de desplazados, situación que fuerza inevitablemente a la convivencia próxima de decenas de personas en casas pequeñísimas o en tiendas para refugiados, sin condiciones higiénicas y sin acceso a agua corriente.
En el contexto actual de la Covid-19 y los conflictos armados, las personas con lepra son todavía más vulnerables, tanto por los riesgos de contagio como por el aislamiento social que muchas veces les priva de los cuidados y de la inclusión social que necesitan.
En el Centro Lambaréné estamos acompañando personas que tienen mayores dificultades, facilitando el acceso a las medicinas y el tratamiento de las úlceras. Favorecemos también la oportunidad de realizar proyectos promocionales que socorran a las personas acogidas en este momento y ofrecemos actividades de apoyo psicosocial a los enfermos acogidos.
En los Núcleos de la ALEMO estamos realizando encuentros en las aldeas para ayudar a la comunidad a comprender mejor la situación provocada por la Covid-19 y las medidas preventivas necesarias. Responsabilizamos también a la comunidad, para que las personas con lepra en situación de exclusión social o necesitadas de tratamiento sean acompañadas.
É sorta nel 1999 ed è stata la prima Casa di Accoglienza, annessa al Lar da Esperança, per minori in situazione di grave vulnerabilità.
In questa Casa, in un ambiente accogliente e di famiglia, convivevano bambini di età diverse con necessità di protezione, assistiti da varie mamme e nonne del quartiere.
Nel 2008, la Casa fu incorporata nel Lar da Esperança, come internato per bambini, mentre le adolescenti passarono ad essere accolta nella Casa Talita Kum (seconda fase).
Questo Programma, funzionò a partire dall’anno 2000 fino al 2006 nel villaggio di Chuíba dove molti anziani soffrivano situazioni di abbandono e stigma a causa del timore culturale che potessero essere degli stregoni. In una struttura semplice in paglia e bambú, nell’attuale terreno destinato al Parco Didattico Infantile per l’Interpretazione della Natura, si realizzavano con loro attività di alfabetizzazione, piccoli progetti per l’autosussistenza ed esercizi fisici.
Si faceva inoltre un accompagnamento domiciliare agli anziani che non riuscivano ad andare al Centro. Il Programma offriva anche protezione alimentare e accompagnamento sanitario agli anziani.
Programma sorto nell’anno 2001 e destinato all’occupazione educativa delle adolescenti di Chuíba, un villaggio di pescatori che all’epoca aveva un tasso di analfabetismo elevatissimo. Il Programma accoglieva le ragazze in orari che dovevano tenere conto della marea, essendo tutte le ragazze pescatrici.
Tutta la popolazione del villaggio era ed é musulmana.
Il Programma nacque dal desiderio delle ragazze di avere un cuore buono (in lingua Makua: “orrera nrima”) e solidale sull’esempio di ció che vedevano nel nostro Programma di accompagnamento degli anziani in difficoltá denominato “Perfeita Letícia”, nel loro stesso villaggio.
Un’educatrice svolgeva con le ragazze attivitá di formazione umana, alfabetizzazione e vari lavoretti manuali.
Il Porgramma terminó nel 2004.
A partire da questa esprienza, é sorto, nel 2008, il Centro “Talita Kum” ed é nata la proposta di creare in questo stesso spazio il “Parco Didattico Infantile per l’Interpretazione della Natura”.
alla scheda “Parco didattico interpretazione della natura”
É nato nell’anno 2000 come settore della Casa São Francisco de Assís per offrire accoglienza e protezione alimentare a bambini orfani e/o denutriti nei primi anni di vita.
I bambini orfani o piú gravi venivano accolti e assistiti fino al totale recupero, mentre altri bambini ricevevano protezione alimentare e assistenza sanitaria rimanendo in famiglia.
Nel 2004 fu aperto un Centro di Accoglienza specifico per l’accompagnamento dei bambini orfani, abbandonati e denutriti nei primi anni di vita. Il Centro offriva assistenza nutrizionale e sanitaria e un’attenzione allo sviluppo psico-fisico del bambino attraverso attivitá educative adattate ad ogni etá.
Nel 2009 il Berçário fu incorporato nel Centro di Intergrazione Infantile “Vamoja”.
É sorta nel 2002 come Centro di Accoglienza per bambini idrocefali o con altre gravi disabilitá in situazione di abbandono o negligenze da parte della famiglia. Il Centro offriva un’assistenza integrale ai bambini e attivitá di educazione speciale, fisioterapia e ludoterapia.
Le famiglie erano coinvolte attraverso incontri individuali o di gruppo con l’obiettivo di offrire loro formazione, orientamento e sensibilizzazione per l’integrazione del bambino nella vita familiare.
Nel 2009 la Casa Azul inizió ad accogliere anche bambini bisognosi di attenzioni speciali a causa di una denutrizione severa. I Centri “Casa Azul” e “Berçário Madre Teresa di Calcutta” furono unificati in un unico Centro denominato “Centro di Integrazione Infantile Vamoja” (che in lingua Makua significa “Insieme”).
Il Centro aveva tre settori: educazione speciale per bambini con disabilitá, accompagnamento nutrizionale per bambini denutriti e accompagnamento pedagogico per i bambini in via di recupero e in processo di reintegrazione nella famiglia.
Nel 2011 un incendio distrusse tutta la struttura del Centro.
I Programmi continuarono a funzionare nella comunitá, accompagnando bambini con disabilitá e con denutrizione che vivevano con le loro famiglie nel distretto di Mecufi, localitá di Murrebue, essendo questa una zona con alto tasso di denutrizione e con una cultura tendente allo stigma sui bambini con disabilitá. I due Programmi continuano con il nome di: Programma Casa Azul e Programma Ultzama.
Dopo la ricostruzione, nel 2014, il programma fu reimpostato con l’intenzione di lavorare in modo piú efficace sulla responsabilizzazione delle famiglie che in molti casi finivano con l’abbandonare il bambino nel Centro a causa delle difficoltá che affrontavano e, in alcuni casi, la vergogna.
Il Centro divenne una Casa di Accoglienza transitoria per mamme con bambini dei villaggi fuori Pemba (soprattutto Murrebue) che avevano necessitá di un accompagnamento speciale dal punto di vista medico, nutrizionale o fisioterapico.
Centro per l’accompagnamento socio-economico di famiglie in condizioni di povertá e vulnerabilitá che inizió a funzionare nell’anno 2000 nello spazio del Lar da Esperança e a partire dal 2004, nel quartiere Josina Machel , zona conosciuta col nome di “Noviane”. Il Centro Dia offriva asssitenza alle famiglie nell’ambito della protezione alimentare e dell’abitazione, visite domiciliari e proponeva piccole attivitá económiche e progetti artigianali per promuovere l’autosussistenza. Inoltre si svolgevano attivitá di formazione umana per gli adulti, assistenza legale e advocacy, alfabetizzazione per adulti, lezioni di recupero scolastico per i bambini, accompagnamento nutrizionale e sanitario a bambini nei primi tre anni di vita (area che a partire dal 2007 continuó come Programma “Ultzama”). Nel 2006 il Centro Dia si trasformó nel Centro Ricreativo “Okhaviherana”.
Programma che funziona dal 2002 al 2004 con l’obiettivo di ristaurare la dignitá delle persone in situazione di mendicitá e dei malati di mente che vivevano per strada.
Il Programma si svolgeva prevalentemente in strada, avvicinando le persone nel proprio contesto. Nei casi in cui era possibile, si proponevano piccoli progetti per l’autosussitenza.
Programma di incontri settimanali di formazione umana per adolescenti in situazione di vulnerabilitá, nato nel 2012.
A partire da questo Programma sperimentale, nel 2015 é stato aperto il Centro “Jovens de Esperança” con l’obiettivo di offrire attivitá quotidiane educative e di formazione professionale.
É sorta nell’anno 2000 con l’obiettivo di accogliere ragazze madri adolescenti, rifiutate a causa della gravidanza.
L’obiettivo principale di questa Casa era di prevenire che le ragazze abortissero e aiutarle ad amare la loro maternitá e a prepararsi per affrontarla in modo responsabile.
Nel 2005, la Casa venne ad assumere un nuovo indirizzo, accogliendo ed accompagnando le ragazze a rischio, in modo da prevenire gravidanze precoci, i matrimoni infantili e gli abusi sulle minori.
Successivamente, nel 2008, in uno spazio piú ampio ed adeguato, aprimmo il Centro “Talita Kum”.
Aderendo a questa iniziativa favorite la “Fondazione Sementes di Esperança”. Nel periodo “2 dicembre 2020 – 31 gennaio 2021” ogni vostra donazione avrà un doppio effetto.
Informazioni utili:
ASMK – il nome dell’Associazione a cui fare riferimento (Associazione San Massimiliano Kolbe)
Modalità di partecipazione (pdf)
Grazie a tutti … e in particolare alla UNICREDIT per questa iniziativa.
The English language site is in the planning phase
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as a preview here is a presentation of our FSDE